A tu per tu con Borderlands 4, "il gioco più ambizioso che Gearbox abbia mai realizzato"
23.06.2025
Di Sarah LeBoeuf, collaboratrice
Nel corso di questi sedici anni sono cambiate molte cose, ma i titoli principali della serie di Borderlands non si sono mai allontanati troppo dai pilastri di gameplay eretti dal capostipite. Una specie di comfort-food videoludico, ma con molte più bocche da fuoco messe a disposizione dagli sviluppatori di Gearbox Software e pochissime calorie. Insomma, Borderlands 4, in uscita quest'anno, non vuole certo reinventare la ruota.È un frutto che non cade lontano dal suo albero pur puntando a introdurre delle novità.
"È il titolo più ambizioso che abbiamo mai realizzato", ci dice Anthony Nicholson, uno dei senior project producer di Gearbox. "Abbiamo preso gli elementi che amiamo, e che i fan adorano, e li abbiamo potenziati ancora di più". Questo si traduce in nuove combinazioni di componenti per le armi, nuovi modi di esplorare e un nuovo motore grafico per adattare la serie agli standard dell'attuale generazione.
Effetto Unreal
Tecnicamente, Borderlands 4 rappresenta un grande passo avanti. È infatti il primo gioco di questa longeva serie ad essere sviluppato con Unreal Engine 5 e questo, secondo Nicholson, ha permesso agli sviluppatori di dare forma a ciò che finora avevano potuto soltanto immaginare. "Le aree di gioco sono più estese che mai, fattore che ci consente di aggiungere più attività dinamiche, migrazioni ed effetti meteorologici", ha spiegato. "È un'esperienza di gioco estremamente più vasta, rispetto al passato, e quasi interamente priva di schermate di caricamento".
Il passaggio da Unreal 4 a Unreal 5 ha richiesto un po' di adattamento, ma il team di sviluppo ha presto imparato a "spingere al massimo" il nuovo motore grafico per portare la serie dove non si era mai potuta spingere prima. "È un'esperienza fluida sotto molti aspetti", ha spiegato Nicholson.

Fluidità che ho avuto modo di sperimentare personalmente durante la mia sessione con Borderlands 4, priva di caricamenti proprio come promesso. Il sequel (del sequel, del sequel) offre nuove possibilità in materia di movimento, tra cui il rampino messo a disposizione nella demo. Si tratta di un'interazione semplice e immediata, simile a quella vista recentemente in Clair Obscur: Expedition 33: basta avvicinarsi a un punto di aggancio e premere l'apposito pulsante per venire immediatamente scagliati in aria.
Ma il rampino può essere sfruttato anche in altri modi, ad esempio per afferrare oggetti come barili esplosivi e scagliarli contro i nemici. Una meccanica davvero divertente: in fondo, cosa c'è di meglio di accovacciarsi in fin di vita dietro un barile per poi scorgere un oggetto che può ribaltare le sorti di uno scontro? Avvistato. Colpito. Polverizzato. Far esplodere i cattivoni è sempre una goduria.
Nuova squadra
Sono passati sei anni dagli eventi di Borderlands 3 (spoiler in arrivo!), e nessuno sa cosa sia successo a Lilith dopo il suo apparente sacrificio per salvare Pandora. Nicholson non ha rivelato troppi dettagli su come la trama di Borderlands 4 si intrecci con la storia principale della serie ma sappiamo che si svolgerà sul pianeta Kairos, una nuova ambientazione composta da quattro regioni distinte, e che i giocatori saranno al comando di una nuova squadra di cacciatori della Cripta per guidare la resistenza contro un dittatore conosciuto come il Cronocustode.
Gearbox ha annunciato quattro nuovi cacciatori della Cripta per Borderlands 4, due dei quali erano selezionabili nella mia sessione di prova: Rafa, l'eso-soldato, e Vex, la Sirena. Inutile dire che, come al solito, ho sentito il... richiamo dalla sirena. Non so se sia stato il suo atteggiamento cinico e sarcastico oppure lo stile vagamente ribelle, ma ha sicuramente fatto breccia nel mio cuoricino.
"C'è sempre una sirena, ma questa è un po' diversa", mi ha detto Nicholson. "Ha un lato più oscuro, con una punta di misticismo magico ad accompagnare i tipici poteri delle Sirene e con in più la capacità di evocare creature molto utili". Purtroppo la demo non consentiva di provare quest'ultima abilità, ma di certo la possibilità di far comparire una tigre che attacca passivamente i nemici rende il personaggio ancora più interessante.

Rafa, dal canto suo, "vive ogni giorno come se fosse l'ultimo" (per usare le parole di Nicholson) per via di un esoscheletro che è anche una bomba a orologeria. È in grado di sfruttare la digistruct perfino sui cannoni a impulsi più mastodontici, così come di usare gli arknives per sminuzzare i nemici. Le differenze tra Vex e Rafa evidenziano uno degli aspetti più caratterizzanti della serie, e cioè il supporto a una varietà di stili di gioco, dal frenetico sparare a tutto ciò che si muove fino a un approccio più ragionato. Il fine, cioè il bottino, giustifica qualsiasi mezzo.
Possiamo anche già confermare la presenza, in Borderlands 4, di alcune vecchie conoscenze della saga, anche se gli sviluppatori non si sono sbottonati molto in tal senso. Per adesso sappiamo che Amara, la Sirena giocabile di Borderlands 3, sarà presente nella regione montuosa di Kairos come PNG per assegnare missioni e offrire supporto, con Zane e Moxie pronti a unirsi all'avventura. Ma non lasciarti intimorire da tutta questa lore, in circolazione da 16 anni: Nicholson assicura che il team sta facendo di tutto perché chiunque, anche chi non ha mai giocato a un Borderlands, possa apprezzarlo fin da subito. In effetti posso confermare che, anche non cogliendo l'importanza di alcune apparizioni di volti noti della saga, l'esperienza resta totalmente godibile senza bisogno di alcuna "lezione di storia".
Armi in prima linea
Sapevi che Borderlands detiene il Guinness World Record per il "maggior numero di armi in un videogioco", ottenuto grazie ai ben 17.750.000 armamenti presenti nel primo capitolo? Come fanno gli sviluppatori a non farsi schiacciare da una responsabilità simile e a superarsi ogni volta? Ironia della sorte, per Nicholson "conta più la qualità che la quantità".
"I giocatori si divertono a trovare l'arma che più si adatta al proprio stile di gioco, mentre noi facciamo in modo che ogni componente diventi davvero imprescindibile".
Borderlands 4 alza l'asticella dell'arsenale con nuove componenti e produttori, offrendo ai giocatori innumerevoli opzioni di personalizzazione per andare incontro a più esigenze possibili. Che ne dici di un mitra che si trasforma in fucile a pompa premendo un solo pulsante? Con la sua capacità di eliminare i nemici più lontani e di sterminare quelli a distanza ravvicinata, è stata l'arma che ho usato di più nel corso della demo. "Ma avrebbe anche potuto avere un micro lanciarazzi sotto la canna", ha aggiunto Nicholson. È facile capire come in questo modo si possa ampliare l'incredibile arsenale della serie raggiungendo miliardi di combinazioni diverse.

"Il gioco si basa sulle armi e su quanto ci si senta tosti a sfruttarle a dovere negli scontri", dice Nicholson. È un concetto fondamentale che gli sviluppatori hanno dovuto tenere bene a mente per cercare di rispondere a domande del tipo: "Come possiamo potenziarlo ancora di più?", oppure "Come facciamo a renderlo ancora più entusiasmante?". E le risposte sono arrivate dai fan, dai tester del gioco e dai feedback raccolti durante tutte le fasi dello sviluppo". Come spiega Nicholson, "questi elementi permettono di restare fedeli ai pilastri del gameplay della saga pur continuando a spingerne i confini sempre più in là".
"Credo che i fan saranno entusiasti della direzione che abbiamo preso con le meccaniche di gioco, con la narrazione e con un umorismo leggermente più cupo e concreto, e che andranno pazzi per la giocabilità e per la straordinaria bellezza visiva del tutto, per non parlare di quanto è esilarante giocarci insieme agli amici", ha concluso Nicholson.
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