Il cuore pulsante dell'indie videoludico in Giappone: i titoli migliori del BitSummit Drift

05.08.2024
Di Alicia Haddick, collaboratrice
Il Gion Matsuri non è solo uno dei festival più grandi e famosi del Giappone, ma anche uno dei più antichi. È una ricorrenza shintoista di purificazione e pacificazione che si svolge ogni anno nel cuore della capitale culturale e imperiale del paese, Kyoto, per placare gli dei e al giorno d'oggi è diventata anche un'occasione di ritrovo. Il festival fonde cerimonie tradizionali e modernità, dalla parata di grandi carri che sfila per le strade del centro del quartiere Gion alle bancarelle notturne che vendono takoyaki, yakitori, okonomiyaki e una serie di altre delizie culinarie. In un'area già molto turistica, questo è di gran lunga il mese in cui Kyoto è più affollata, in quanto i visitatori si uniscono agli abitanti per festeggiare nell'estenuante calura dell'estate giapponese. È anche il mese in cui un altro gruppo di persone arriva in città: gli sviluppatori di videogiochi.

Sin dall'evento inaugurale del 2013, a cui hanno partecipato appena 170 creativi del settore grazie allo sforzo congiunto di Q-Games ed Epic Games, Kyoto si è trasformata nella sede della più grande vetrina di giochi indie del Giappone, il BitSummit. Si tratta di un evento di più giorni durante il quale sviluppatori autonomi e team giapponesi presentano il loro lavoro e il proprio talento confrontandosi con autori di tutto il mondo, mentre i distributori e i creatori hanno la possibilità di entrare in contatto con il pubblico e con altri protagonisti del settore per collaborare e celebrare il loro mestiere. Ma per l'intima e affiatata comunità degli sviluppatori indie questo evento rappresenta soprattutto un'occasione per conoscersi e stringere un legame con i partecipanti, celebrando le difficoltà e le gioie legate all'attività creativa.

All'epoca della sua nascita, in Giappone mancavano eventi, come il PAX, dedicati a questo ristretto ma motivato gruppo di creatori, alcuni dei quali del tutto privi di successo commerciale ma non per questo meno capaci di creare opere in grado di ispirare e divertire. In effetti, con l'eccezione di rari successi doujin come la serie di sparatutto Touhou, solo Q-Games (sviluppatore di titoli come PixelJunk Scrappers Deluxe) poteva essere annoverato tra i creatori giapponesi capaci di raggiungere il successo nella scena indie. È stato proprio questo sviluppatore a organizzare la versione iniziale del BitSummit che, da incontro ristretto in una palestra, si è trasformato in una vera e propria convention.

L'edizione di quest'anno non è stata solo una grande vetrina, ma anche una vasta celebrazione di ogni angolo del settore e di tutto ciò che lo riguarda. Oltre alla nutrita selezione ufficiale di 80 titoli e alla presenza di distributori e sponsor provenienti da tutto il mondo, sono stati presentati anche giochi sperimentali che utilizzano controller non standard, dall'Acchiappa la talpa con umani al posto delle talpe a quello che può essere descritto essenzialmente come una Cooking Mama che fa l'hula-hoop. All'evento hanno preso parte anche scuole che hanno esibito promettenti progetti studenteschi. Per la prima volta il BitSummit ha anche ospitato una sezione dedicata ai giochi da tavolo per consentire ai creatori indipendenti di mostrare a tutti le proprie idee ricche di inventiva. C'era insomma tutto ciò che può interessare agli appassionati di giochi.

Era presente addirittura un titolo come Changeable Guardian ESTIQUE, ovvero l'appassionato tentativo di uno sviluppatore indipendente di creare un nuovo sparatutto a scorrimento laterale per il NES, spingendo l'hardware al limite. C'erano anche i successi recenti ed è stato possibile pregustare tanti giochi interessanti di prossima uscita. Naturalmente ero presente per non perdermi niente, compresi i titoli in arrivo sull'Epic Games Store e alcuni già disponibili.
Il cuore pulsante dell'indie videoludico in Giappone: i titoli migliori del BitSummit Drift - Cervo
Nel caso dei giochi già disponibili al pubblico, è stata un'occasione per riproporli. Successi virali come DEEEER Simulator dello sviluppatore giapponese Gibier Games hanno scatenato un bel po' di risate mentre, cambiando completamente genere, Doki Doki Literature Club Plus ha sorpreso il pubblico che non ne conosceva ancora i numerosi segreti nascosti.

Uno degli sponsor dell'evento era la China Indie Game Alliance, un'organizzazione che ha allestito vari eventi durante il programma e sostiene i creatori con investimenti, servizi di incubazione, distribuzione, marketing e altro ancora. L'Alliance ha presentato alcuni dei titoli che ha sponsorizzato per contribuire alla crescita della scena indie del paese, tra cui Eastward, sviluppato dallo studio Pixpil di Shanghai. La dettagliata pixel art di questo gioco d'avventura mi ha affascinato fin da subito ed è stato bello vedere il titolo ricevere attenzione dai presenti e conquistarsi nuovi fan. Eastward, più di tutti, ha orgogliosamente esemplificato quanto siano cruciali questi programmi per portare a termine giochi che altrimenti non vedrebbero mai la luce.

Naturalmente l'evento non era incentrato solo sul passato in quanto erano presenti numerosi titoli indie che sbarcheranno sull'Epic Games Store nel corso del prossimo mese. Ho colto al volo l'occasione per provare alcuni di questi titoli in uscita, molti dei quali sono opera di sviluppatori che hanno affrontato un'impervia traversata fino in Giappone per mostrare il loro lavoro a un nuovo pubblico. JDM: Japanese Drift Master dev'essersi sentito decisamente a casa dopo il viaggio intercontinentale, vista la sua ambientazione ispirata ai manga giapponesi.
Il cuore pulsante dell'indie videoludico in Giappone: i titoli migliori del BitSummit Drift - JDM
Il team che lo ha sviluppato ha già spiegato come si sia basato sulle immagini satellitari e sulle fotografie di Google Maps per creare scenari giapponesi fittizi. Guidando in questo mondo stupefacente ho avuto un assaggio concreto dell'azione a base di derapate che ci aspetta. Con un prologo gratuito a poche settimane dall'uscita completa prevista per fine anno, il gioco è sulla griglia di partenza e molto presto sfreccerà sui PC.

Pipistrello and the Cursed Yoyo, un'avventura ispirata al Game Boy Advance e realizzata dallo sviluppatore Pocket Trap, sembra davvero un titolo inedito di quell'epoca che ha viaggiato nel tempo fino al 2024. Si tratta di un'avventura a mondo aperto con visuale dall'alto che attraversa città e labirinti sotterranei, in cui il protagonista deve affrontare i signori del crimine per ridare lustro al nome della sua famiglia e riconquistare l'influenza perduta.

La demo presentata all'evento è stata un'introduzione perfetta non solo dell'ambientazione del gioco, ma anche del modo in cui lo sviluppatore ha preso la semplice idea di uno yo-yo e l'ha trasformata in un coltellino svizzero di trovate divertenti nel contesto di meccaniche di gioco variegate, a base di enigmi e combattimenti. Di base, lo yo-yo può essere utilizzato per spostarsi nel mondo e attaccare i nemici che bloccano l'avanzata del giocatore, ma funge anche da chiave per aprire i forzieri e rubarne il contenuto, da rampino per attraversare i precipizi e da arma capace di rimbalzare sui muri per sorprendere gli avversari. Il gioco è arricchito da una pixel art tra le più affascinanti che ho avuto modo di vedere durante l'evento.

Al momento non c'è ancora una data di uscita confermata per Pipistrello, ma lo sviluppo del gioco sembra procedere bene. Si spera che, data l'accoglienza positiva della demo, non ci vorrà molto prima che il titolo raggiunga i giocatori di tutto il mondo.

Deathbound di Trialforge Studio è un'intrigante esperienza soulslike a cui invece sarà possibile giocare molto prima. In realtà questo titolo introduce un aspetto inedito al genere, perché i giocatori possono alternare il controllo di diversi eroi anziché utilizzare un solo personaggio.

Sulla carta potrebbe sembrare una scelta di poco conto, ma quando ho avuto l'opportunità di sperimentare il mondo di gioco, basato sulle arti marziali afro-brasiliane, ho apprezzato davvero la differenza. Non sono tra chi sostiene che i soulslike stentino a offrire varietà nelle meccaniche di gioco, ma riconosco che spesso è difficile adattare al volo la propria strategia senza dover abbandonare completamente la battaglia per sistemare equipaggiamento e armatura. In alcuni casi è necessario un bel po' di tempo per mettere a punto un assetto completamente diverso quando si vuole tentare un nuovo approccio per sconfiggere un boss particolarmente ostico.
Il cuore pulsante dell'indie videoludico in Giappone: i titoli migliori del BitSummit Drift - Deathbound
Deathbound integra questa possibilità nel tessuto stesso del gioco, permettendo di scegliere liberamente tra quattro personaggi durante la battaglia. Il risultato è una fusione cinetica di stili che mantiene lo spessore e l'assertività del genere aggiungendo al tempo stesso una possibilità di auto-espressione che, se sfruttata in maniera efficace, risulta entusiasmante. Non dico di aver compreso appieno le complessità di questo sistema durante la mia breve esperienza di gioco, ma di sicuro mi è sembrato divertente. Inoltre, l'ambientazione urbana ispirata alle radici latino-americane dello studio rende questo titolo (la cui uscita è prevista per il 9 agosto) un gioco da tenere d'occhio.

Forse il titolo più intrigante tra quelli presto disponibili sull'Epic Games Store è stato Detained: Too Good for School, un affascinante picchiaduro a mondo aperto e scorrimento laterale alla Final Fight che vede protagonista una coppia di studentesse punk in cerca di vendetta contro chi ha fatto loro un torto.

Poco dopo l'omicidio del fratello in uno scoppio di violenza tra bande a Swinster City, la protagonista finisce dietro le sbarre di un carcere minorile per disturbo della quiete pubblica. Al fresco incontra un'altra ragazza assetata di vendetta e, una volta uscite di prigione, entrambe decidono di rigettarsi nella mischia per decidere il destino della città.

Mentre il gioco finale promette la possibilità di scegliere tra la giustizia e l'ingresso nella malavita, la demo disponibile all'evento serviva principalmente a introdurre le meccaniche di base dei combattimenti. Swinster City è tutta da scoprire ed esplorare e nel gioco completo sarà possibile cimentarsi in minigiochi che vanno dall'andare a scuola ai lavori part-time fino alla frequentazione di un tipico host club giapponese. Sarà possibile avere degli appuntamenti con una serie di personaggi di generi sessuali diversi, potrebbero persino unirsi alla protagonista in battaglia.

Detto questo, ho trascorso la maggior parte del mio tempo di gioco cercando di accedere ai Raid Stage (livelli incursione), luoghi pieni di orde e stanze di nemici da abbattere mentre si combatte per spostare l'equilibrio del potere in città. Salendo di livello si ottengono nuove mosse, con un sistema di combo sorprendentemente ricco che promette molto più di una semplice esperienza spaccatasti.

Il tutto è corredato da un'invitante grafica disegnata a mano che coinvolge e conferisce ai personaggi una dose di personalità tale da rendere più perdonabili errori e morti ripetute (il gioco è tutt'altro che facile). Il gioco mi spingeva a riprovare le battaglie e a continuare a lottare per cambiare le sorti.

Ovunque all'evento c'erano sviluppatori con titoli sperimentali e idee uniche e, anche se le varie scene indie differiscono in termini di forza e carattere, il settore nel suo complesso è pieno di passione e in continua crescita. In particolare, chi ha intrapreso il viaggio e ha parlato con persone coinvolte nell'industria videoludica giapponese ha trovato una comunità disposta ad accogliere a braccia aperte i creatori e tutti gli appassionati di giochi.

È stata un'esperienza basata sull'uguaglianza, più degli altri eventi simili. Potevi essere un dirigente di una grande casa distributrice o un creatore indipendente al suo primo gioco: in ogni caso al BitSummit, soprattutto nei regolari ritrovi di sviluppatori e colleghi del settore in cerca di bei ricordi sulle rive del fiume di Kyoto, il tuo effettivo livello di successo commerciale non contava nulla. Tutti amavano i giochi ed era questa la cosa più importante.

Ho lasciato l'evento pensando a questi giochi, a innumerevoli altri e ai momenti trascorsi accanto alle varie mascotte in costumi sicuramente troppo caldi per l'afa di Kyoto, per non parlare delle urla gutturali per un titolo sperimentale in cui i giocatori dovevano correre, tirare calci e gridare in un microfono per far volare il più lontano possibile un aeroplano di carta. E poi le conversazioni, l'occasione di incontrare amici del settore e la possibilità di celebrare un elemento che amiamo.

È questa, in definitiva, l'essenza del BitSummit: un evento con una miriade di giochi entusiasmanti del passato recente e di titoli del futuro prossimo da scoprire per la prima volta, con esperienze adatte a chiunque. Più di ogni altro evento simile, a brillare sono stati il cuore e la passione dei creatori che hanno affrontato il viaggio accendendo un faro per il futuro dei giochi indie, indipendentemente dalla provenienza.