Frostpunk 2 è il seguito dell'apprezzatissimo gioco, candidato ai BAFTA, incentrato sulla sopravvivenza di un'intera società, a cui unisce elementi gestionali, di strategia e di city building, andando così a creare un genere inedito. Questo seguito prende vita trent'anni dopo la tempesta apocalittica e la Terra è ancora preda della morsa di un gelo infinito che crea condizioni drammatiche.

Il giocatore è a capo di una metropoli alla continua ricerca di risorse, con gli occhi sempre puntati all'espansione e alla ricerca di nuove fonti di energia. Dato l'addio all'epoca del carbone, il settore petrolifero guarda alla conquista delle Lande Ghiacciate come tappa essenziale per la salvezza di ciò che resta dell'umanità. Ma è un cambio di passo complesso e non tutti abbracciano la nuova direzione intrapresa.

La nostra città, stabilitasi attorno al generatore che già dispensava calore nel primo Frostpunk, è cresciuta e progredita. Anni di glaciazioni hanno cambiato il mondo, facendone una tabula rasa su cui scrivere un capitolo post-apocalittico della sua storia. E, nonostante il cappio stia ricominciando a stringersi su una società perennemente in lotta per le riserve vitali e sempre più agitata da litigi interni dopo i recenti eventi, il mondo sta di nuovo affrontando un'era di possibile prolifica espansione.

Ma soprattutto, le persone sono cambiate. E quando sentiranno di aver domato il gelo e l'istinto di sopravvivenza si sarà affievolito, la loro natura umana entrerà in gioco, spinta da un'ambizione che potrebbe far precipitare la città nell'abisso.

"Frostpunk 2 è ancora un gioco sulla città e sulla sua società" afferma Kuba Stokalski, Co-Director del gioco e Design Director di 11 bit studios.

"Ma questa volta i tumulti interni, scatenati dalle crescenti differenze sociali, fanno sì che i giocatori debbano affrontare nuovi tipi di minacce che vanno oltre la mera sopravvivenza del primo gioco. Utilizziamo ancora l'ambientazione post-apocalittica e glaciale per raccontare una profonda storia sull'ambizione umana, sulle società che lottano per le proprie idee e sulle conseguenze di decisioni difficili che non sempre vengono rispettate da tutti. Perché, alla fine, ciò che può portarci all'estinzione non è la natura, ma la natura umana."